Cristiani per il Socialismo (1973 - 1977)
36 unità archivistiche di primo livello collegateSottoserie
Consistenza archivistica: 2 faldoni
Lettere, relazioni, volantini, periodici, articoli di giornale, materiale preparatorio, programmi e varia documentazione relativa ai Cristiani per il socialismo raccolta dalla Comunità dell'Isolotto. La sottoserie comprende i fascicoli riguardanti il convegno nazionale di Bologna del 21−23 settembre 1973 e il convegno nazionale "Movimento operaio, questione cattolica, questione meridionale" tenutosi a Napoli, dal 1 al 4 novembre 1974; la documentazione contenuta in questi due fascicoli è stata descritta a sottounità.
Nota dell'archivista:
ll movimento dei Cristiani per il socialismo nacque in Cile nel 1972, e arrivò in Italia nell’ambito del diffondersi del “dissenso”. Al primo convegno dei Cristiani per il socialismo di Santiago del Cile tenutosi nel mese di aprile del 1972 aveva partecipato il salesiano Giulio Girardi; egli stesso nel prendere la parola per la relazione introduttiva al primo convegno italiano dei CPS a Bologna (21-23 settembre 1973) inviò un pensiero ai compagni cileni, che in quei giorni stavano vivendo momenti drammatici per il colpo di stato. Il segretario del movimento cileno Gonzalo Arroyo aveva scritto una lettera prima del golpe in cui esprimeva tutta la sua gioia nel sapere «che la nostra iniziativa dell’anno scorso dà ora dei frutti anche in Europa».
Il convegno di Bologna vide una partecipazione inaspettata, e fu un momento di incontro fra tante strade simili che avevano bisogno di confrontarsi e di trovare una strategia di attacco alla «questione cattolica come questione politica»; fu prima di tutto un momento di confronto politico fra chi proveniva dall’esperienza delle comunità ecclesiali, chi da quella del Movimento 7 novembre ‘71, chi si era impegnato a livello sociale e politico nelle lotte operaie e contadine, chi proveniva dalla redazione di riviste del cattolicesimo progressista e dalle ACLI. Dal confronto emergeva che fra Chiesa e capitalismo c’era ormai un rapporto consolidato, e che di conseguenza le battaglie religiose e quelle politiche non potevano che essere collegate, come momenti di una «prospettiva rivoluzionaria di umanizzazione totale».
Ernesto Balducci scrisse in un intervento a proposito del convegno che quest’ultimo era stato una testimonianza di quanto fosse esteso «il movimento dei credenti decisi a vivere la propria fede al di fuori dei luoghi tradizionali della identità cattolica», un movimento che interrogava la chiesa sulla sua fedeltà al Vangelo.
L’esperienza dei CPS proseguì durante gli anni Settanta: il secondo convegno nazionale dal titolo “Movimento operaio, questione cattolica, questione meridionale” si tenne a Napoli dal 1 al 4 novembre 1974, anno in cui il movimento aveva preso parte alla battaglia sul referendum in favore del mantenimento della legge sul divorzio, visto come un tentativo della Democrazia Cristiana di mettere in atto una svolta a destra, d’accordo con le spinte conservatrici della chiesa. Il convegno si concluse con l’impegno già espresso a Bologna di opposizione alla DC e alle istituzioni ecclesiastiche, le quali non tardarono a condannare quel dissenso cattolico che ai loro occhi conciliava inspiegabilmente marxismo e fede cristiana.
Furono prese varie iniziative anche a livello regionale, come il convegno a Padova “Veneto: dall’ideologia cattolica alla scelta di classe” del 28-29 settembre 1974, durante il quale i temi affrontati dalle commissioni furono: Fabbrica, Agricoltura, Scuola, Donna, Istituzioni ecclesiastiche, e nella cui relazione finale i partecipanti riuniti riconoscono «la piena validità del movimento, anche di fronte alle recenti prese di posizione ufficiali della chiesa, fatte in nome della fede, ma falsamente neutrali».
I CPS cercarono di spostare a sinistra il voto dei cattolici nelle elezioni regionali e amministrative del 1975 e nelle politiche del 1976; ma furono proprio le contrapposizioni delle varie correnti politiche all’interno del movimento a minarne la stabilità, e, più in generale, le divergenze sulla questione della sua identità e della sua significativa politicizzazione. Tali questioni, già emerse all’Assemblea nazionale di Rimini (19-21 marzo 1976) e al secondo convegno regionale di Napoli (11-12 dicembre 1976) si fecero più stringenti al terzo convegno nazionale a Roma “Cristiani nella sinistra. Militanti nelle lotte di liberazione” (7-9 gennaio 1977) e all’Assemblea nazionale di S. Severa (Roma) del 27 – 28 maggio 1977, durante i quali, soprattutto nell’ambito della lotta anticoncordataria che era stata da sempre un tema caro ai CPS, emerse chiaramente la necessità di riscoprire quel clima di confronto fra le differenti esperienze che aveva caratterizzato l’incontro di Bologna.
Il movimento, che ebbe una articolata organizzazione sul territorio nazionale costituita da un Comitato e una Segreteria nazionali e varie Segreterie regionali, e produsse un Bollettino di Collegamento bimestrale, non si sciolse mai formalmente, ma si esaurì fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
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accessibile previa autorizzazione
Condizione di riproduzione:
consentita per uso studio
Stato di conservazione:
buono
Compilatori
- Prima redazione: Barbara Grazzini - Data intervento: 11 gennaio 2025
Link risorsa: https://archivista.comunitaisolotto.org/fonds/469