Comunità dell'Isolotto (1954 -)

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Condizione: privato

Sede: Firenze

Collegamenti

  • http://www.comunitaisolotto.org/

Profilo storico / Biografia

Il quartiere dell’Isolotto nasce nel 1954, come città nella città nel territorio a sud-ovest di Firenze, di fronte alle Cascine. Il villaggio INA-Casa, realizzato per volontà dei sindaci Mario Fabiani e Giorgio La Pira, costituì un esperimento avanzato di programmazione urbanistica e un’esperienza unica di integrazione sociale: gli alloggi vennero infatti assegnati dal novembre 1954 ad oltre 3.000 persone provenienti da varie parti d’Italia, dalla campagna toscana e dai quartieri popolari di Firenze come dal sud e dall’Istria. In questo humus si sviluppò l’esperienza di rinnovamento ecclesiale condotta nella parrocchia, che il cardinale Elia Dalla Costa affidò nel 1954 a don Enzo Mazzi, affiancato dopo qualche anno da Sergio Gomiti. L’apertura ai concreti problemi della popolazione, la testimonianza del Vangelo e il coinvolgimento dei laici nelle scelte riguardanti il rinnovamento della liturgia e della catechesi produssero un’esperienza di intensa crescita comunitaria nella quale l’impegno sui temi politico – sociali si accompagnò alla ricerca sul piano religioso improntata dallo spirito di fedeltà al Vangelo. Il “caso Isolotto” esplose nel 1968 con il conflitto con la gerarchia ecclesiastica, la repressione e l’espulsione della comunità dai locali della parrocchia. Il cammino successivo è stato caratterizzato dal fortissimo movimento di solidarietà creatosi intorno alla comunità, dal processo subito dal 1969 al 1971, incentrato sull’accusa di “turbamento di funzione religiosa”, dalla prosecuzione dell’esperienza comunitaria fino ad oggi in un contesto di profondi legami con tante esperienze di rinnovamento condotte a livello locale, nazionale ed internazionale, e particolarmente con il movimento delle comunità cristiane di base.
Attualmente la comunità ha in uso uno spazio del Comune chiamato ”Baracche verdi”, strutture che avevano accolto la prima scuola elementare del quartiere e successivamente il doposcuola, la scuola popolare, percorsi educativi per bambini – ragazzi intrecciati con le istituzioni scolastiche del Quartiere 4. Uno spazio tuttora luogo di incontro oltre che della comunità, dell’associazionismo di base, dei gruppi di impegno nel volontariato, di iniziative culturali e sociali.
L’esperienza si è evoluta negli anni mantenendo il suo impegno in una ricerca religiosa e culturale aperta, che oggi si esprime attraverso la laicità, la multiculturalità, il cammino delle scienze, il pluralismo religioso, valorizzando compiutamente la responsabilità ed il ruolo di tutti coloro che vi partecipano sia in modo continuativo che sporadico ed occasionale. Il cerchio della comunità non prevede “padri o maestri” ma tutti portatori di specificità che contribuiscono ad arricchire le relazioni ed il cammino di tutti, continuando una piena collaborazione con il territorio e le istituzioni e promuovendo iniziative ed esperienze di sostegno per l’inclusione sociale e contro ogni emarginazione, in collegamento con altre associazioni del territorio e della città impegnate su questi temi; accompagnandosi e sostenendo tutti quei cammini di liberazione religiosa, culturale, sociale ed umana che tante persone e realtà di base, ecclesiali e non, hanno cercato di portare avanti in questi anni al fine di promuovere nuove consapevolezze, coerenze, scelte responsabili.

Complessi archivistici